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Tecniche
Artistiche

Tecniche
Artistiche

Ilaria Davanzo – Inquadrata

Calcografia

Calcografia

Processo di inchiostrazione, pulizia e stampa della lastra
preparazione inchiostro
Inchiostrazione
pulizia lastra
pulizia bordi
passaggio spugna sul foglio
collocazione foglio sul torchio
passaggio sotto il torchio
rivelazione della stampa
stampa finale

La calcografia è una tecnica di incisione che si basa sul principio dell’incisione in incavo su metallo. Il termine deriva dal greco antico χαλκός (chalkós), che significa “rame”, e γράφω (gráphō), che significa “scrivo”, quindi il suo significato letterale è “scrivo o delineo su rame”. Tradizionalmente, si utilizza una lastra di rame, ma altri metalli come lo zinco e l’acciaio possono essere impiegati.

Questa tecnica consiste nel creare incisioni su una lastra metallica, in modo da formare immagini o testi che vengono successivamente trasferiti su carta attraverso la stampa. Il processo prevede di inchiostrare la lastra, facendo in modo che l’inchiostro penetri nelle linee incise, e poi, con un torchio calcografico, l’inchiostro viene impresso sul foglio.


La calcografia si suddivide in due principali metodi: tecniche dirette e tecniche indirette.  Le prime si basano sull’incisione manuale della lastra, senza l’uso di sostanze chimiche e sono: bulino, puntasecca e maniera nera.  Nelle seconde invece, l’incisione avviene grazie all’uso di acidi o altre sostanze chimiche che corrodono il metallo. A quest’ultima categoria appartengono i metodi dell’acquaforte, acquatinta, ceramolle e lavis.

Esempi di Calcografie di Massimo Spadari, Giada Dall’O e Antonio Motta

Xilografia

Xilografia

Processo di inchiostrazione e stampa della xilografia eseguita su pannello mdf
Preparazione inchiostro
Preparazione inchiostro parte 2
Inchiostrazione rullo
inchiostro su pannello di mdf
collocazione foglio su pannello
Stampa: passaggio sotto il torchio
Stampa finale

L’etimologia del termine xilografia (o silografia) deriva dal greco antico: ξύλον (xýlon), che significa “legno”, e γράφω (gráphō), che significa “scrivo”. Questa tecnica si basa sul principio dell’incisione in rilievo su una matrice di legno. Le prime testimonianze di xilografia risalgono al VI-VII secolo a.C. in Egitto, dove veniva utilizzata per la decorazione di tessuti. Fu introdotta in Europa nel XII secolo d.C. grazie agli Arabi, che ne avevano appreso i segreti dai Cinesi, dove la tecnica aveva trovato ampio utilizzo.

La xilografia consiste nel creare incisioni su una tavola di legno, dove, contrariamente a quanto avviene nella calcografia, le parti non incise rappresentano le linee o le superfici che verranno inchiostrate. Una volta completata l’incisione del disegno, si applica l’inchiostro con un rullo o un tampone solo sulle aree in rilievo. Successivamente, il blocco di legno viene pressato su carta (o fatto passare sotto un torchio) per trasferire l’immagine e ottenere la stampa.

Nel corso dei secoli, la xilografia si è evoluta in diverse varianti tecniche, tra cui la xilografia su legno di filo, la xilografia a camaïeu, la xilografia su legno di testa e, infine, la xilografia su linoleum.

Esempi di Xilografie di Massimo Spadari, Diana Helena Marzo e Tommaso Duse

Litografia

Litografia

esecuzione della litografia dal disegno alla stampa
granitura pietra
gomma arabica e acido nitrico su pietra
trementina su pietra
pietra con l'inchiostro sciolto grasso
litofina su pietra
preparazione inchiostro
Bagno del foglio
inchiostrazione pietra
foglio su pietra
passaggio sotto il rullo
svelamento stampa
litografia finale

La litografia è una tecnica di stampa basata sul principio chimico di repulsione tra acqua e grasso. Il termine deriva dal greco “λίθος” (pietra) e “γράφω” (scrivere), e significa “scrivere su pietra”. Inventata nel 1798 da Alois Senefelder, la litografia si distingue da altre tecniche incisorie, come la calcografia e la xilografia, poiché non richiede incisioni fisiche nella matrice, offrendo una grande libertà espressiva.

Il processo inizia con la preparazione della pietra calcarea, che viene levigata e granita utilizzando acqua e carborundum per ottenere una superficie uniforme. Successivamente, l’artista disegna sulla pietra con inchiostro litografico o matita grassa, quindi la superficie viene spolverata con del talco per evitare che la gomma arabica aderisca alle aree grasse. Si applica poi, con un pennello, una miscela di gomma arabica e acido nitrico, lasciando poi riposare la pietra per circa 24 ore, affinché il disegno venga fissato chimicamente. Dopo il periodo di riposo, la pietra viene trattata con trementina per rimuovere l’inchiostro superficiale, mantenendo però le aree oleofile (grasse), che trattengono successivamente l’inchiostro durante la stampa. Infine, si applica la litofina per rafforzare e fissare ulteriormente le zone disegnate. Una volta lavata e inumidita, la pietra è pronta per l’inchiostrazione. L’inchiostro grasso si aggrappa alle aree disegnate (oleofile), mentre l’acqua protegge le aree non disegnate (idrofile) dall’assorbimento dell’inchiostro. La pietra inchiostrata viene quindi pressata contro un foglio di carta tramite un torchio litografico, trasferendo così l’immagine sul foglio.

Nel corso del tempo, la litografia ha sviluppato diverse varianti tecniche, tra cui la cromolitografia (stampa a colori), l’acquarello litografico, l’autografia (per trasferire disegni fatti su carta) e la stampa anastatica (riproduzione di vecchi documenti).

Esempi di Litografie di Eva Santolin, Diana Helena Marzo e Irene Pascoli

Serigrafia

Serigrafia

Realizzazione di una serigrafia
gelatina su telaio
sistemazione del telaio sull'acetato  e sulla lampada UV
attivazione lampada UV e impressione sul telaio
lavaggio del telaio
Preparazione del colore acrilico
sistemazione del telaio
stesura del colore sul telaio
Serigrafia finale

La serigrafia deriva dal termine latino sericum, che significa “seta”, e dal greco gráphō, che significa “scrivo”. Questa tecnica si basa sul principio della stampa per mezzo di una rete serigrafica tesa su un telaio, originariamente realizzata in seta, attraverso cui l’inchiostro viene trasferito su un supporto. Sebbene la serigrafia abbia radici antiche, il suo utilizzo nel mondo dell’arte è diventato significativo solo nel XX secolo, grazie agli artisti della Pop Art. Come la Calcografia e Xilografia, la Serigrafia è una tecnica indiretta, tuttavia, a differenza delle prime, in essa non si incide né una lastra di metallo né una tavola di legno, ma si crea una maschera su un telaio serigrafico. La parte fondamentale del processo avviene proprio grazie all’uso della luce ultravioletta.

Il processo inizia con la realizzazione del disegno su un foglio di acetato, mentre sul telaio di seta viene stesa un’emulsione fotosensibile. Questa sostanza, contenente composti reattivi ai raggi UV, si indurisce quando esposta alla luce. Successivamente, il disegno viene posizionato a contatto con il telaio ed esposto a una fonte di luce ultravioletta. Dopo l’esposizione, il telaio viene lavato con acqua, rimuovendo l’emulsione non indurita e lasciando libere le aree destinate al passaggio dell’inchiostro. A questo punto, il telaio viene posizionato sopra la carta. L’inchiostro viene applicato sulla parte superiore e, con l’aiuto di una racla, viene spinto attraverso le sezioni aperte della rete, trasferendo così l’immagine. Infine, l’inchiostro viene lasciato asciugare.

Nel corso del tempo, anche la serigrafia ha sviluppato diverse varianti, esattamente come è avvenuto per le tecniche esposte precedentemente. Tra le principali, vi sono soprattutto la serigrafia a colori e quella tessile.

esempi di serigrafia di Diana Helena Marzo, Massimo Andrea Zambello e Tommaso Duse

Acquerello

Acquerello

realizzazione di un acquerello
procedimento wet on wet: 1
procedimento wet on wet: 2
asciugatura
procedimento wet on wet: 3
procedimento wet on wet: 4
dettagli
dettagli
acquerello finale

Le origini dell’acquerello sono molto antiche, ma è nel Quattrocento che questa tecnica acquisisce rilevanza nell’arte occidentale, grazie a maestri come Albrecht Dürer e Leonardo da Vinci, che la utilizzano per studi e bozzetti preparatori. Tuttavia, la sua grande diffusione avviene nel Settecento, quando gli artisti del nord Europa, durante i loro viaggi in Italia, cominciano a utilizzare l’acquerello per dipingere paesaggi e rovine.

L’acquerello è una tecnica pittorica trasparente, in cui si applicano strati sottili di colore che lasciano trasparire il bianco della carta, conferendo all’opera un effetto luminoso e delicato. Il supporto ideale è la carta composta da fibre di cotone, preferibilmente di grammatura elevata per evitare increspature. I pigmenti utilizzati sono finemente macinati e mescolati con gomma arabica, che agisce da legante. I colori vengono diluiti in acqua, preferibilmente distillata o bollita, per evitare impurità come il cloro presente nell’acqua corrente. Il colore viene steso sulla carta con pennelli morbidi, in genere di martora o vaio, a punta o a lingua di gatto, e l’effetto tipico dell’acquerello è una sfumatura morbida e un gradiente di colore ottenuto con pennellate fluide e leggere. Ci sono due principali modalità operative: il “Wet-on-Wet” e il “Wet-on-Dry”.Le sovrapposizioni di colore, che aggiungono profondità e complessità all’opera, sono possibili solo quando lo strato sottostante è completamente asciutto.

esempi di acquerelli di Alessandra Piva

Disegno

Disegno

Realizzazione di disegni / bozzetti preparatori
bozzetti e strumenti di lavoro

Il disegno è una delle forme artistiche più antiche e fondamentali, presente in tutte le culture fin dalle epoche preistoriche. Esso ha accompagnato l’umanità fin dalle sue origini, manifestandosi inizialmente nelle pitture rupestri come quelle di Lascaux e di Altamira. Nel tempo, ha assunto diverse forme, evolvendosi come strumento espressivo e tecnico. Nell’antica Grecia e Roma, il disegno era fondamentale per l’arte e l’architettura, ma fu con il Rinascimento che raggiunse il suo apice grazie a maestri come Leonardo da Vinci, che lo utilizzavano per esplorare la natura e il corpo umano. Nel corso dei secoli, il disegno ha continuato a evolversi, fino a diventare una disciplina artistica autonoma, valorizzata anche nei movimenti moderni e contemporanei. La parola disegno deriva dal latino designare, che significa “tracciare” o “delineare”. Si riferisce all’arte di creare immagini o segni visivi, solitamente su carta o altri supporti, utilizzando materiali come matite, carboncini, penne, pastelli e inchiostri. Nel corso dei secoli, si sono sviluppate diverse tecniche di disegno, ciascuna con caratteristiche e strumenti specifici: grafite, carboncino, gessetto, sanguigna, a penna, inchiostro di china, pastello, punta d’argento ed infine tecniche miste. Dobbiamo infine ricordare che non è solo una tecnica artistica indipendente, ma tutt’oggi resta una base essenziale per molte altre forme d’arte, come la pittura, la scultura e l’architettura. 

esempi di disegni di Caroline Comploi, Vittorio Venturoli, Tommaso Duse

Illustrazione

Illustrazione

Illustrazioni digitali, ispirazioni e strumenti di lavoro
Illustrazioni digitali
postazione di lavoro
ispirazione

L’illustrazione ha radici antiche, affondando nelle prime rappresentazioni grafiche utilizzate per accompagnare e spiegare i testi scritti. Già nel Medioevo, le miniature arricchivano i manoscritti religiosi e letterari, mentre con l’invenzione della stampa a caratteri mobili nel XV secolo, l’illustrazione conobbe una grande diffusione. Durante il Rinascimento, la tecnica si affinò grazie a maestri come Albrecht Dürer, che realizzarono immagini incise su legno e rame per libri e testi scientifici.

Un passaggio fondamentale nell’evoluzione dell’illustrazione è rappresentato dalla nascita dell’albo illustrato. Le sue origini possono essere rintracciate nell’album amicorum tedesco del 1500, che inizialmente fungeva da diario personale. Tra il 1770 e il 1800, l’albo si trasformò in un vero e proprio libro, dove le illustrazioni divennero predominanti sul testo. Da quel momento, l’albo illustrato ha combinato testo e immagini, permettendo all’illustrazione di raccontare storie in modo autonomo o integrandosi al racconto scritto.

Nel XX secolo, l’illustrazione fiorì su riviste, giornali e libri, grazie anche all’introduzione del colore attraverso la litografia e la cromolitografia. Artisti come Norman Rockwell hanno contribuito a far riconoscere l’illustrazione come un mezzo espressivo importante.

Con l’avvento del digitale, l’illustrazione ha subito una grande trasformazione, diventando uno strumento versatile utilizzato in ambiti come editoria, pubblicità, intrattenimento e design. Oggi, le illustrazioni sono spesso create attraverso software di grafica digitale, con artisti che partono da un disegno a mano e lo completano su computer o tablet, trovando ispirazione in social media e albi illustrati pubblicati in tutto il mondo.

esempi di illustrazioni di : Laura Baroni, Arianna Bravin, Beatrice Pescarolo