In questo lavoro di incisione, l’artista esplora il dialogo tra l’uomo e la natura, partendo dallo studio delle diverse varietà di piante botaniche e dal movimento degli animali, che affiorano sulla lastra come apparizioni eteree di un mondo onirico. Ogni tratto si propone di catturare un equilibrio fugace, in cui la natura si rivela come un’entità quasi astratta, carica di simbolismi celati. Tuttavia, il tema della caccia emerge come un atto improvviso e violento, squarciando il velo di questa realtà sospesa. La brutalità della caccia interrompe il flusso di un’armonia metafisica, trasformando il paesaggio in un incubo frammentato, dove uomo e fauna si muovono in uno spazio indistinto, popolato da ombre e presenze evanescenti. In questo contesto, il conflitto si fa eterno, un’eco inquietante che risuona tra il tangibile e l’intangibile, trascendendo il tempo e rivelando una fragile danza tra la vita e la morte, tra il sogno e l’irreale.