“Sile 2023” cattura un angolo intimo delle Sorgenti del Sile, nel cuore del Bosco dei Fontanassi, a Treviso. L’opera trae ispirazione da una serie di fotografie del territorio del parco, tra cui questa specifica immagine, tradotta con maestria in incisione. L’attenzione è rivolta ai riflessi e alle increspature create dalle acque di risorgiva, dove la vegetazione, che si piega e si solleva sul terreno molle, genera ombre e volumi che imitano il ritmo fluido delle polle d’acqua.
Osservando con cura, si può percepire una creatura, lenta ma possente, che cresce e respira tra le luci filtranti dei raggi solari. I segni incisivi dell’acquaforte richiamano il groviglio di rovi e spine che protegge i piccoli animali nascosti tra la vegetazione, ma al contempo ferisce chi osa avvicinarsi troppo. Le delicate sfumature dell’acquatinta restituiscono l’immagine di un’acqua fredda e cristallina, quasi tangibile.
Sotto i tronchi caduti, lentamente sommersi, le tenebre si muovono, mentre rovi ed equiseti li avvolgono fino a trasformarli in nutrimento per le nuove generazioni di pioppi e querce. Accanto all’acqua limpida, la riserva vibra di suoni ovattati dalla nebbia, dove l’umidità che si solleva dal Sile nasconde presenze che solo uno sguardo esperto e un orecchio attento possono cogliere.
L’opera invita l’osservatore a perdersi in un paesaggio onirico, dove la vegetazione danza al ritmo delle polle d’acqua, tra creature invisibili e suoni eterei, svelando i segreti di un ecosistema vibrante e magico, in continua trasformazione.
