L’opera è composta da un trittico di stampe che si intrecciano in un racconto dal tono onirico, articolato in tre capitoli. Da una Fine nasce un Rizoma, una rinascita che nel terzo capitolo culmina in una Profezia, riportando ciclicamente alla prima immagine. Le matrici sono realizzate con tecniche di acquaforte, ceramolle e puntasecca. In particolare, la ceramolle permette all’artista di restituire in forma bidimensionale elementi come la pelle di serpente, la radice di tarassaco e una ciocca di capelli. Una volta acidati, questi elementi dialogano con le suggestioni incise con l’acquaforte.
